Attualità Focus

Perché sto con il Generale Roberto Vannacci e perché è necessario stare con il Generale Roberto Vannacci! di Mauro Fadda

Credo che il titolo di questo articolo dia l’idea di come la penso.

Ho letto e riletto il libro del Generale Vannacci. Ritengo che “Il mondo al contrario” sia un’opera d’arte. È un libro pieno di contenuti di notevole spessore sociale, scritto in modo chiaro e comprensibile a “tout le monde”. Sono convinto che l’enorme successo che ha e che avrà dipende da due fattori: in primis, come già anticipato, tutti possono capire il messaggio che contiene, dall’uomo di strada all’intellettuale; in secundis lo scrittore dimostra un amore per la parola tipica del filologo. Il filologo, per chi non lo sapesse, è colui che intende proporre un viaggio intellettuale all’interno della mente di chi legge, per cercare di scavare a fondo nei significati e nelle interpretazioni semantiche a cui mira. Quindi l’obiettivo di Vannacci è costruire un’immagine o, se vogliamo, una fotografia attraverso le parole, con cui descrivere il degrado che sta vivendo la nostra bella Italia. Questo raffinato utilizzo del verbo è tipico del filologo latino e non solo. Per citarne alcuni: “Furono di grande valore le opere filologico-grammaticali di Gaio Ottavio Lampadione (II secolo a.C.), che fu tra gli iniziatori della filologia romana; di Lucio Elio Stilone Preconino (154 – dopo il 90 a.C.), maestro di Terenzio Varrone e di Cicerone, nonché esegeta dei libri pontificali romani e delle Leggi delle XII Tavole; dei poeti Lucilio e Lucio Accio (170 – 84 circa a. C.), di Volcacio Sedigito (tra il II e il I secolo a.C.) e di Marco Antonio Gnifone (II-I secolo a.C.) di origine celtica, precettore di Cesare” [Fonte Wikipedia].

Ebbene quest’uomo, questo militare, questo filologo, è stato in grado di creare un negativo fotografico con le parole che ha poi trasformato in fotografia nel suo libro “Il mondo al contrario”. Scrivere non è facile, ma scrivere affinché tutti capiscano è un’impresa ancor più ardua, ma il Generale Roberto Vannaci è riuscito in questo difficile compito.

Ho letto per la prima volta il suo libro in poche ore, poi l’ho riletto applicando un’analisi critica. Potrei riportare un sunto per ogni capitolo, accompagnandolo con la mia interpretazione, ma servirebbe a ben poco visto l’importanza dei suoi contenuti. Soprattutto quando si parla di argomenti come BUON SENSO, CASA, FAMIGLIA, PATRIA, SICUREZZA ed ancor più quando si conclude un libro con le parole che tra poco riporterò, c’è poco da aggiungere: “Dal canto mio adoro gli animali, li rispetto dal profondo e credo che vadano difesi e preservati come esseri del Creato, ma sono altrettanto convinto che tra la specie umana e le bestie sussistano differenze sostanziali che rientrano nell’ordine naturale delle cose: se permettete vengono prima gli uomini […]”. Confesso di non essere un buon credente ma questa frase mi ha sempre colpito: “Dio li benedisse e disse loro: ”Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate […] su ogni essere vivente […]. Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo […]”. Oggi all’alba del terzo millennio, forze “oscure” voglio mettere in discussione questo mandato divino che mette al centro del creato l’uomo. Per questa ragione i “signori del nuovo ordine mondiale” stanno cancellando la storia, la cultura dell’uomo figlio di Adamo che ha la sua consacrazione in Cristo! Questi “gentlemens” creano una confusione sociale che spacciano per normalità, creano un mondo dove tutti posso fare quello che vogliono al limite delle regole e le leggi. Una specie di carnevale o, se vogliamo, un mondo alla rovescia.

Michail Bachtin studioso russo, delinea le caratteristiche ed i significati del Carnevale Medievale, che si diversifica dalle altre feste religiose per due motivi principali: intanto, non si sottolinea la ferrea divisione gerarchica, ma tutti sono a contatto con le altre “impossibili” realtà; poi viene abbandonata temporaneamente l’autorità della chiesa e dello stato, si immagina e si ironizza confrontando il mondo della realtà con un mondo alla rovescia. Solo che nel Medioevo questo era un evento circoscritto e, se vogliamo, istituzionale. Oggi noi viviamo un Carnevale o un mondo alla rovescia perenne che durerà fino alla distruzione di tutti i valori che Manzoni riporta nella sua Ode 21 Marzo (L’ode è dedicata alla memoria del poeta tedesco Theodor Koerner (1791-1813), autore di una raccolta di liriche di guerra (Lira e spada), morto combattendo contro Napoleone): “Una gente che libera tutta, O fia serva tra l’Alpe ed il mare; Una d’arme, di lingua, d’altare, Di memorie, di sangue e di cor”. Forse, e dico forse, è proprio questo il messaggio che è nascosto nelle righe dell’elaborato del Generale Roberto Vannacci. Forse, e dico forse, è proprio questo che ha dato fastidio alle “forze oscure” che si annidano nella nostra bella Italia.

Concludo questo articolo con la seguente quesito: “Siamo di fronte ad un De Gaulle italiano?”

Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee,

o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui.

Ezra Pound