Di Mauro Fadda
Il governo olandese doveva porre fine al coprifuoco, lo aveva stabilito il Tribunale dell’Aja, perché tale provvedimento costituiva “una violazione profonda al diritto alla libertà di movimento e alla vita privata”. Non mi sorprende una decisione simile, mi sorprende invece che la Corte d’Appello olandese abbia ribaltato la prima sentenza: il coprifuoco in Olanda resta in vigore. Non sono un esperto di diritto e quindi evito di entrare nel merito di queste due sentenze perché non le conosco.
Tutti sappiamo che il Governo italiano seguendo la linea degli altri Stati ha messo in atto una serie di provvedimenti che violano pesantemente le libertà individuali. In un recente passato le persone era condizionate da “dogmi” religiosi o da ideologie politiche che determinavano il “modus vivendi” del “volgo” ed in quella situazione parlare di libertà psico/sociale o di autodeterminazione dell’essere umano era impossibile. In una Società emancipata/liberata da vetuste ideologie e da religioni anacronistiche, la vita assume un valore assoluto, ogni essere umano può vivere la sua esistenza non in funzione di “un altro”, ma nel modo in cui desidera e può realizzare finalmente la sua autodeterminazione. Questa nuova “ideologia” crea non pochi problemi ai Governanti che devono trovare una soluzione per controllare/condizionare il popolo. Questi gentlemen, supportati da schiere di psicologhi, sociologi ed esperti di comunicazione, sanno perfettamente come fare a generare nella psiche delle persone ossessioni/paure ed in questo caso mi riferisco alla paura di morire: la tanatofobia, dal greco thanatos che significa morte, e phobos che significa paura, letteralmente “paura della morte”. Colpisce milioni di persone in tutto il mondo ed alcuni individui può generare ansia e/o pensieri ossessivi. Di fronte al rischio di morte l’essere umano è pronto a sacrificare qualsiasi cosa, anche la propria libertà.
Durante la pandemia molti governi hanno adottato misure che limitano l’accesso alle informazioni o il diritto di critica. Derive autoritarie in alcune regioni del mondo sono già in atto, secondo lo studio dell’International Institute for Democracy and Electoral Assistance. Alcuni stati hanno approfittato del contesto per ridurre i diritti umani o per avere “pieni poteri” e non solo nella gestione del Covid-19 ma anche contro avversari politici.
Questa situazione di “emergenza” sta limitando fortemente il diritto di informazione/libertà. E’ fuori discussione la pericolosità del COVID-19, ma allo stesso tempo è utile essere coscienti che un’informazione “manipolata” o distorta danneggia la stessa lotta alla pandemia. E’ necessario che notizie rese pubbliche dai governi debbano seguire standard precisi, tra i quali: la regolarità e l’accessibilità a tutti. La popolazione ed i mass media non conoscono la situazione reale della pandemia. Purtroppo i Governi non sono disponibili a concedere l’accesso a tutti i dati in loro possesso su questa situazione di emergenza. Alcuni Stati usano questa segretezza per limitare le critiche nei confronti dei processi decisionali o per celare il tentativo di instaurare una vera e propria “dittatura”. Questa situazione viola apertamente gli obblighi del diritto internazionale in materia di accesso alle informazioni che riguardano la salute pubblica. António Guterres, segretario generale dell’Onu ha dichiarato: “questo è il momento in cui i governi devono essere trasparenti e responsabili nei confronti delle persone che stanno cercando di proteggere.” Non da oggi l’emergenza sanitaria è stata utilizzata dai “governi” per attuare quella che viene chiama “dottrina dello shock” che sfrutta il disorientamento dei cittadini, al fine di imporre misure che sarebbe impossibile attuare in tempi normali. I poteri speciali conferiti per affrontare la pandemia sono utilizzati in modo molto spesso distorto.
La storia ci insegna che le pandemie hanno spesso causato un’espansione del potere dello Stato, di qualsiasi tipo esso sia. L’oligarchia che in questo tempo governa il mondo deve fare i conti con un dissenso che cresce giorno dopo giorno fra la gente, ma di questo dissenso popolare si parla poco nei mass-media.
Foto: Berlino invasa dai no lockdown